Grand Tour 2.0

Grand Tour 2.0 è un podcast che parla dei luoghi più o meno conosciuti di Roma. La nostra voce vi accompagnerà nelle aree archeologiche, tra i monumenti, i templi e le sale dei musei raccontandovi ciò che il passare dei secoli ha nascosto agli occhi, ma che è ancora lì, in attesa di essere ascoltato. Le storie che racconteremo vivranno anche fuori dalla traccia audio di questi podcast nelle visite guidate dell’associazione ChissàDove, che accompagnerà i viaggiatori nei luoghi narrati in questi episodi.

Ascolta “Grand Tour 2.0” su Spreaker.

Prima Puntata: Le fatiche di Ercole. Il Foro Boario

Il Foro Boario, che cos’è

Il Foro Boario è oggi un nodo stradale molto trafficato sul quale si affacciano alcuni tra le chiese e i templi più belli di Roma e che raccontano l’antichissima storia della fondazione della città.
Dai primi villaggi di capanne nati sul Palatino ai mercanti che si incontravano qui da ogni parte del Mediterraneo, da Ercole che uccide il mostro Caco liberando le Paludi del Velabro a una lupa che scesa per abbeverarsi alla riva del Tevere trova due bambini in una cesta, nel Foro Boario da millenni storia e mito si fondono e ci raccontano Roma prima di Roma.

Il Foro Boario, chi lo ha costruito

Chi fece costruire il Foro Boario? A una domanda semplice segue una risposta complessa: nessuno! Punto vicino all’Isola Tiberina dove il Tevere era facilmente guadabile, l’area del Foro Boario anticamente era una zona acquitrinosa chiamata Paludi del Velabro, dove un traghetto faceva la spola trasportando uomini, merci e bestiame tra le due sponde del Tevere. Quando i Tarquini, ultimi re di Roma, fecero scavare il canale della Cloaca Maxima, la zona del Foro Boario si prosciugò e la palude lasciò il posto a un’area che godeva di una posizione strategica: qui infatti confluivano le strade dall’Italia centrale e qui si incontravano i mercanti greci e fenici che con le navi dal Mediterraneo risalivano il Tevere per scambiare merci con i popoli italici.
Con il passare dei secoli nel Foro Boario vennero innalzati templi a divinità care ai naviganti e ai mercanti: la Fortuna, Portuno, la Mater Matuta, Ercole Olivario. Questi templi hanno attraversato i millenni e sono arrivati a noi in qualche caso ancora intatti, per raccontarci storie di eroi che uccidono mostri, re che dichiarano il proprio amore alla dea che protegge gli audaci, ricchi mercanti che fanno arrivare dalla Grecia i marmi più pregiati per costruire un tempio che al tramonto brilla come il Partenone.

Tutto questo e molto altro ancora ascolterete nel nostro podcast e partecipando alla visita guidata Le fatiche di Ercole. Il Foro Boario, dell’Associazione ChissàDove

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